Un progetto di riscoperta di un artista enigmatico e solitario, dimenticato e ritrovato, straordinario interprete della luce e del colore della neve.
Casa de Rodis presenta Fritz Osswald con circa settanta dipinti provenienti da una cerchia di appassionati collezionisti del pittore, pressoché inedito in Italia.
Fritz Osswald nasce a Zurigo nel 1878, figlio dello scultore Albert Osswald. Ventenne frequenta l’Accademia di Belle Arti di Monaco ed è allievo di Nikolaos Gysis e Wilhelm von Diez. Dal 1904 partecipa con successo alle mostre della Secessione di Monaco.
Nel 1913 si associa alla colonia degli artisti di Darmstadt, culla dello Jugendstil. Raggiunge l’apice del successo con i suoi paesaggi invernali, pastosi, lucidi, bellissimi.
La grande guerra lo vede richiamato in Svizzera, in seguito a Darmstadt come professore d’arte, poi a Zurigo e infine a Starnberg, in Baviera, dove vivrà dal 1922 fino alla morte, nel 1966.
«Nelle opere di Osswald la poesia è ovunque (…) e la si trova, più viva e persistente che mai, nei suoi paesaggi. Un tempo ho avuto l’opportunità, rara fortuna per uno scrittore intento a tracciare il profilo di un artista, di ammirare più di quaranta quadri di questo giovane pittore: ho proceduto di quadro in quadro, di esperienza in esperienza (…) per ciascuno sono venuto come un invitato affamato a una tavola opulenta (…) ho ritrovato l’inverno, la solitudine del bosco, con la luce tremolante che penetra, leggermente smorzata, attraverso gli alti tronchi, le barriere lontane, ai confini della vita (…). Lì ho dovuto ammettere di essere al cospetto di un vero artista (…). Intanto noi spettatori, che non siamo e non pretendiamo di essere filosofi, salutiamo la vita, quando illuminata dall’arte e rivelata dai valori della pittura, la incontriamo in maniera così pura e piena». Georg Biermann, Velhagen & Klasings Monatshefte, 1909.