THÉODORE STRAWINSKY

LA TRASFIGURAZIONE POETICA
Dal 27.05.2018 al 27.10.2018

Casa De Rodis a Domodossola celebra con una grande mostra, a più di 40 anni dall’ultima esposizione in Italia, il pittore Théodore Strawinsky, figlio del celebre compositore Igor. 

Curata da Carole Haensler Huguet e realizzata in collaborazione con la Fondazione Théodore Strawinsky, la mostra ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, contestualizzando le varie fasi del suo stile e immedesimandosi nello sguardo di Théodore per esplorarne il processo creativo.

“Il dato oggettivo (un determinato oggetto, personaggio, paesaggio, scena), che sia frutto dell’immaginazione o tratto dalla realtà, per me trova il suo vero significato soltanto nella trasposizione poetico-plastica che ai miei occhi costituisce l’essenza stessa della pittura. È dunque, di fatto, una sorta di trasfigurazione”. 

Su questa riflessione di Théodore Strawinsky si fonda e si sviluppa la mostra concentrandosi su quattro temi essenziali: il paesaggio e la natura morta, il ritratto e il nudo. Una piccola sezione inoltre è dedicata ai lavori preparatori per il santuario di Getsemani a Casale Corte Cerro, poco distante da Domodossola.

Nato il Russia nel 1907 Théodore ben presto abbandona il paese per seguire, con tutta la famiglia, il padre. Fin dalla giovane età capisce di volersi dedicare alla pittura. La Svizzera prima e la Francia poi gli permettono di venire a stretto contatto con le personalità artistiche più influenti dell’epoca: Picasso che conosce e guarda da lontano, Georges Braque che considera il suo maestro, André Derain che lo avvicina ai rudimenti del mestiere e più tardi il cubista André Lhote di cui Théodore frequenta l’Accademia tra il 1930 e il 1931.

Nonostante queste illustri frequentazioni e l’influenza del cubismo sul suo linguaggio artistico, l’astrazione non convince Théodore che coltiva per tutta la vita un approccio figurativo e allo stesso tempo poetico della realtà, in opposizione a una riproduzione mimetica e fotografica, tenendo sempre però come centro dell’attenzione l’oggetto, il dato reale, punto di arrivo e di partenza di ogni sua composizione. 

“Ciò che conta è la creazione artistica, indipendentemente dal soggetto scelto. In tutte le arti c’è sempre un elemento poetico. Una poesia che ricerca una nuova definizione: ci serviamo delle parole come dei suoni, delle forme e dei colori”. 

Strawinsky definisce così la sua creazione artistica che non avviene d’après nature, ma si basa sulla memoria. Elementi fondamentali sono le forme e i colori che cattura prima con il disegno immediato e spontaneo e  trasferisce poi nella pittura, meticolosa e perfezionista, caratterizzata da composizioni costruite nei minimi dettagli e da una luce meditata e sostanziale.

paesaggi sono una componente importante nell’opera di Strawinsky, seguono i traslochi della famiglia, e poi di Théodore e sua moglie, raccontando anche i viaggi in Italia e nel Sud della Francia durante le vacanze. 

Nelle nature morte il suo sguardo s’ispira spesso agli oggetti del quotidiano che lo circondano: la forza di queste composizioni risiede nella capacità di dipingere la realtà. Che siano disegni, pastelli o dipinti, il medium è l’oggetto che dà concretezza e consistenza al tutto.

Il terzo tema sul quale la mostra si concentra è il ritratto, dove è possibile seguire i tratti caratteristici tipici della composizione di Théodore, ma allo stesso tempo coglierne il valore documentario, svelando le opere anche l’universo personale e intimo dell’artista. 

Il nudo in particolare è una testimonianza cruciale del suo stile e documenta la sua formazione che concilia composizione cubista e tradizione figurativa classica, sintetizzandole in un’interpretazione unica.

Una piccola sezione della mostra, dedicata al santuario di Getsemani, espone infine i disegni preparatori realizzati per affrescare i 170 mq. del muro esterno della chiesa con le storie della salvezza, dell’annunciazione e della pentecoste. Théodore si era già confrontato con spazi architettonici sacri, nei mosaici per la chiesa d’Assy o nelle vetrate della cattedrale di Cristo Re a Friburgo, solo per fare due esempi, interrogandosi soprattutto su due aspetti: come fondere la decorazione con l’impianto architettonico e come aiutare il fedele nella meditazione attraverso la contemplazione delle opere.  

Il catalogo della mostra, edito da Sagep Editori, presenta i testi critici di Carole Haensler Huguet curatrice della mostra, Philippe Lüsher, storico dell’arte e Sylvie Visinand, conservatrice della Fondazione Théodore Strawinsky.

Théodore Strawinsky 
La trasfigurazione poetica
a cura di Carole Haensler Huguet

27 maggio – 27 ottobre 2018
Casa De Rodis
Piazza Mercato 9 
Domodossola (VB)

Con il sostegno di: Fondazione CRT e Fondazione Comunitaria del VCO

Orari
Sabato e domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19 
Visite guidate: ogni sabato alle ore 17 (inclusa nel prezzo del biglietto)
Visite per i gruppi solo su prenotazione, anche in settimana

Ingresso
€ 5.00 valido per ingressi illimitati presentando il biglietto nominativo con carta di identità
Gratuito: bambini e studenti con tesserino
Percorsi guidati per scolaresche su prenotazione

Per informazioni e prenotazioni
Telefono: + 39 347 7140135
Email: info@collezioneposcio.it
www.collezioneposcio.it

INAUGURAZIONE MOSTRA THÉODORE STRAWINSKY. LA TRASFIGURAZIONE POETICA

Condividiamo alcuni momenti dell’inaugurazione della mostra:

THÉODORE STRAWINSKY
La trasfigurazione poetica

Ringraziamo la curatrice Carole Haensler Huguet, Luc-Régis Gilbert e Sylvie Visinand, rispettivamente presidente e conservatrice della Fondation Théodore Strawinsky di Ginevra.

Ma soprattutto grazie a tutti gli Amici di Collezione Poscio, agli appassionati d’arte e a tutti i presenti lo scorso sabato 26 maggio a Casa De Rodis.

Collezione Poscio