“umano molto umano” prende spunto da un dato di attualità: nei drammatici mesi segnati dall’epidemia del Coronavirus siamo stati tutti profondamente segnati dai volti di coloro che erano in prima linea negli ospedali e nelle terapie intensive. I “ritratti” fotografici di infermieri e medici ci hanno messo davanti volti di un’intensità umana difficilmente dimenticabile. Sono immagini che ripropongono il senso del fare un “ritratto”: che non è semplice restituzione delle sembianze di una persona, ma esplorazione e disvelamento di una condizione umana. È una coscienza che gli artisti hanno sempre avuto e che la mostra si propone di riscoprire attraverso la presentazione di 13 grandi ritratti dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri. Il titolo dell’esposizione, “umano molto umano”, vuole proprio sottolineare questo aspetto che dà pienamente valore e senso al genere del ritratto.
Per venire incontro alle regole e alle limitazioni dettate dalla post pandemia, la mostra si sviluppa come un palinsesto teatrale: i ritratti appariranno in sequenza nella grande vetrina di Casa De Rodis, per 13 settimane. Ogni sabato si assisterà al rito di “apparizione” di un nuovo volto, secondo un preciso calendario: i visitatori e i passanti saranno invitati a esplorare e ad approfondire il singolo ritratto grazie a un testo su pannello che, oltre ai dati storici, offrirà una lettura in profondità dell’opera.
Per tutto l’arco di tempo, ogni settimana, si susseguiranno alcune opere di grande importanza come il Ritratto della madre di Umberto Boccioni proveniente dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, il Ritratto di Mario Alicata, uno dei capolavori di Renato Guttuso. Ad aprire l’esposizione sarà un dipinto realizzato per l’occasione da Barbara Nahmad: è il Ritratto di un ritratto (Covid-19, Brescia), realizzato a partire dalla foto di Monica Falocchi, capoinfermiera della Terapia intensiva agli Spedali di Brescia. Monica Falocchi è uno dei volti simbolo che hanno segnato i mesi dell’epidemia: infatti il suo volto, fotografato da Andrea Frazzetta, è andato sulla copertina del New York Times Magazine.
L’esposizione è pienamente una mostra “su piazza”: infatti, grazie ad una suggestiva soluzione espositiva, i 13 ritratti – dall’11 luglio all’11 ottobre – si affacceranno, naturalmente in riproduzione, dalle finestre di Casa De Rodis.
Curata da Giuseppe Frangi con Casa Testori, la mostra prevede anche due momenti speciali. Il 25 settembre ci sarà un incontro con il fotografo Andrea Frazzetta, autore del più importante servizio fotografico sui protagonisti della lotta al Covid-19. Sempre a settembre Manuel Grosso, artista e fine ritrattista, porterà per quattro giorni il suo studio a Casa De Rodis per realizzare dal vivo ritratti a persone che si renderanno disponibili.
Calendario della mostra
11 – 17 luglio: Barbara Nahmad, Ritratto di un ritratto (COVID-19, Brescia), 2020
18 – 24 luglio: Ottone Rosai, Ritratto di Ottavio Fanfani, 1946
25 – 31 luglio: Beppe Devalle, Ritratto di Jo, 2010
1 – 7 agosto: Giovanni Testori, Ritratto di vecchia, 1977
8 – 14 agosto: Filippo De Pisis, Garçon de Boulevards, 1928
15 – 21 agosto: Carlo Fornara, Ritratto della sorella Marietta davanti alla chiesa del lazzaretto a Prestinone, 1896
22 – 28 agosto: Aldo Mondino, Ritratto, 1987
29 agosto – 4 settembre: Giosetta Fioroni, Liberty in gabbia, 1969
5 – 11 settembre: Mario Schifano, Ritratto di Boccioni, 1985
12 – 18 settembre: Renato Guttuso, Ritratto di Mario Alicata, 1940
19 – 25 settembre: Gianfranco Ferroni, Autoritratto, 1946
26 settembre – 2 ottobre: Matteo Fato, Ritratto di Charles Duke (Moon1972), 2019
3 – 11 ottobre: Umberto Boccioni, Ritratto della madre, 1911/12
umanomoltoumano
13 ritratti in vetrina
11 luglio – 11 ottobre 2020
Casa De Rodis, Domodossola
Progetto espositivo di Casa Testori
Maggior sostenitore:
Compagnia di San Paolo
Con il contributo di:
Fondazione Comunitaria del VCO
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